Le Poesie di Lucrezia Sansolino
Lucrezia Sansolino in Savino, insegnante in pensione, nata il 5 Gennaio 1954 a Casamassima dove attualmente risiede. Da sola o insieme agli alunni/e a lei affidati, ha partecipato a varie manifestazioni artistico-culturali, a concorsi di prosa e poesia riportando rilevanti considerazioni. Ha al suo attivo numerosi premi e riconoscimenti.
Ha già pubblicato :
"Giocare con le parole e fare poesia" (2005)
"Tempo di marea" ( 2008)
"Tempo Padrone" (2010)
"Riverberi nostrani" per Casamassima (2012)
"Chi ha tempo ha vita" (2016)
Stampa Tipografia Arcobaleno Casamassima
Clicca sui titoli delle poesie per leggerle.
Paese azzurro (2015)
(Lucrezia Sansolino)
Casamassima ha uno scrigno in cuor
È l’antico borgo d’azzurri ricordi
Che ritrovi ancor in certe vie
E, se lavori di fantasia
Odi gli ultimi azzurrini sussurri
Di vissuti d’onore son memori.
E, da quell’ultimo sottano
Che ancor invita al calore
Signor Tempo consuma…
E, rimane con la sbiadita calcina
La melanconia di un’età sparita.
Terra di Puglia, terra mia! (2015)
(Lucrezia Sansolino)
Come di straniero
dai vaganti sguardi
che sotto le stelle dorme.
Terra di Puglia, terra mia !
T’ annuso la notte
T’accarezzo nel vento
assaporo d’alba i frutti.
Dal buio d’aurora
affiori ancora grande.
Distese d'aperti spazi
vuote d'arroganza
ancora racchiusa
in tronfi dimoranti!
Ma, nella campagna dolce
e nell’ attempato chiosare
si rincuora e stima
chi sotto le stelle
staccato t’ammira.
Come sfaccendata eroina
di canzoni popolari
alleno lo stupore
e, Invito
a condivider
senza rancori
i respiri.
Terra, terra mia!
Antica Casamassima...Al paese azzurro (2014)
(Lucrezia Sansolino)
Indugia ancor in qualche via
l'annoso viver d'azzurro borgo
di calce vestito.
Su scale di "vignale"
tranquilla sferruzza...
d'antiche nenie a incatenate litanie
...solitaria veterana il turno dà.
Da solchi marcato affaticato volto
d'amabile calore rimandi a sguardo
ed echi di profumi
...effluvi di passato.
Ormai ombra crepuscolo confonde.
Incanutito argenteo
scialle copre
al riverbero baluginio
saluta un altro giorno.
E va
le sue membra a posar
e ricordi
nei sogni 'carezzare
tra muri
di presepe ancor lucente
che sempre accoglie.
Il Balcone fiorito del Borgo Antico (2014)
(Lucrezia Sansolino)
Balconi, davanzali
Sogli e parapetti
Orticelli d’esigenza...
Nel remoto Borgo
Son d’antichi vissuti
Fragranti fiuti
D’affetti sofferti…
Tra pietre parlanti
Ancor coperte di strati
D’azzurra calcina...
L’accorto passante
Infiorando lo sguardo
Ritrova celati.
Vecchio vicolo (2011)
(Lucrezia Sansolino )
Ultimo lembo di mondo finito
solo
passa il vento.
scarmiglia, s'arruffa...
batte e sveste
ammantate pareti
d'azzurro al bianco
di grigio sfumate
poi.
Scollata calcina a sfoglie distinta
e fondi frammenti
agghiacciate d'umidità
pietre in vista
nude
fremono alla raffica
che discinte
le vuole.
Improvvisa nuvola
balconi e finestre
di vita scorse custodi
di polvere segna.
Tra frusti vasi
di prezzemolo e gerani
voci
consuetudini
di un tempo che fu
nell'eco del silenzio.
Di vicolo ,canto d'attesa (2010)
(Lucrezia Sansolino )
D' ultima stagione giunta la sera
e su dal campanile suon desta
di speranza un rosso.
Presidio sull'uscio
fra arzigogoli assorta
di vecchia seduta
in debito col passato
che a lottar le ha insegnato.
E il vicolo così
...ronzio d'insetto
non distoglie da presenza
solo da lei colte
fredda pure
a lesto passante.
E pur dei due pensier si fondono
... eccitazioni paure
di nuove avventure
gran voglia di andare
ma desiderio...
d'ogni cosa così continuare
tra stagioni che vanno e vengono
a sorvegliare del vicolo il canto.
PENTOLACCIA CASAMASSIMESE (2014)
(Lucrezia Sansolino)
A Casamassima il Carnevale
ha qualcosa d'eccezionale
tutte le maschere dei dintorni
vengono vengono a fare girotondi.
Quando a loro tutto finisce
qui ancor ci si stordisce
i benpensanti infastidisce
Beh! Son pure mascheroni
ma... veston da saputoni.
Per finir con noi in PENTOLACCIA
che tutti i carnevali abbraccia
esigono da Sua Grazia LA LETIZIA
d'espeller la famigerata MESTIZIA!
Per il corso SFILATE MARZIALI
mostrando i loro pettorali
con riverenze imbarazzanti
convocano a "FESTINI DANZANTI".
Ruspanti son le nostrane
pur sempre piantagrane
E, se per alcuni MASCHERARSI non c'è bisogno
a favorir sorrisi son pronti ... senza disdegno!
Ecco! Arrivan...Finalmente!
Tutte in Piazza a far mescolanza
Per i distinti grand' E-SUL-TAN-ZA
a raccoglier COMPIACENZA
dall'accordata BENEVOLENZA.
La PENTOLACCIA ormai approntata
di LAZZI e SBERLEFFI grand'ABBUFFATA
persevera più precisa la CHIASSATA
a consegnar rilancio alla PROSSIMA ANNATA!
Sei ... un Calascione! (2014)
( Lucrezia Sansolino)
Di Casamassima sei tu un mascherone
e vorresti rappresentare la tradizione?!
Alto, corpulento,vero omone
tu rimani sempre fiacco...Oh Calascione!
Qui, tanti personaggi e tipi svagati
son tutti da te ben rappresentati.
Non rifuggendo la confusione
sei capace di far un figurone
trascinando ed usando come bastone
una sedia,di riposo,all'occasione.
Tu rappresenti la grande calma
la spossatezza è la tua arma.
Al "PARTY della PIGRIZIA"
sei tu il RE...per la solerzia
nel regger caminando per ore
la tua sempre oziosa posizione.
Nei tuoi affari di vero FANNULLONE
sei sicuramene laborioso sgobbone.
Per un invito a pranzo e uno a cena
riesci ad allontanare ogni pena.
E...come scherzo CALASCIONE sempre vale
a noi che in "PENTOLACCIA" finisce CARNEVALE.
Armando (2012)
(Lucrezia Sansolino 2012)
Per il piacere dell'allegria
...sei pronto alla villania
Spesso sciocco,a volte arguto
a insolenze mai battuto!
Dai cartapestai l'associazione
or' hai comando di far confusione.
Lungo il corso nel tuo carosello
ti pavoneggi da gran monello.
Molesti arrivando di soppiatto
poi ti ritiri quatto quatto.
Strappar sai
ai benpensanti
risate sovrabbondanti.
Tu designato talismano
canzonando porti per mano
questa compagnia ritrovata
d'allegria una bella brigata.
E' veramennte una bella pensata!
Con questa nuova associazione
che si rinnovi la tradizione!
Armando ( impersonato dal compianto Marco Latrofa dagli anni 1980/2015)
Pagliaccio esuberante,crea confusione.
Caratterizzazione: abito tuta,informe, di pezzi di stoffa colorata.
Colori: bianco(la luce), giallo ( la curiosità), rosso/arancione(impulsività),viola (i sogni), blu/azzurro(la Pace)
Sul capo una parrucca nera ed un cappello a bombetta.
Al collo un buffo " papillon à pois"molto grande.
Ai piedi enormi scarponi malandati.
Unico scopo rallegrare, intrattenere, strappare risate disturbando i rigidi addetti all'organizzazione e al controllo della sfilata. Il nome, in ricordo di un artista comico che operava in un Circo nei primi anni '60 e che spesso si fermava nel nostro Paese; allietava le serate invernali dei casamassimesi che non avendo altri svaghi,vi accorrevano numerosi.
I fuochi di San Giuseppe (2012)
"la fanove"
(Lucrezia Sansolino 2012)
Equinozio di primavera
di gioiosa infanzia mia...
s'annunciava col frastuono
di trainelle sulla via.
"Frasche" e rami d'ulivo potati
da sbarbatelli carichi trainati.
Ogni contrada la tradizione
vivo clamore di devozione
il "Vecchierello" onorare
e a "Maria" i panni d' asciugare.
Alla sera premure al calor ancorate...
ceci fritti ad infanti
con tiritere e taralli...
primitivo e preghiere ad avventori ossevanti...
D'omaggi infiocchettato il più bel ramo
in alto tra lingue di fuoco
rinnovava stupore
a potente purificatore.
A "vampe" spente con il tardare
di brace un gran parlare
a miserevoli in sorte donare.
Prima di spegnere pure l'incanto
in vico Palmira gradevole
l'allettar la meraviglia
d'aroma di "zampina"alla griglia.
Al ripiano"SOPRANO" (2012)
(Lucrezia Sansolino )
Al riparo di ripiano "soprano"
tra gerani, menta e prezzemolo
rugoso volto
all'avanzo di seggiola
di tempo spossata.
Marianna seduta
ruvido rosario
contempla
farfuglia.
Passante saluto
e nell'attimo
libro aperto il suo viso...
da rilegger ogni sempre mai stanca.
Melanconia tranquilla
dà tregua al vigore
passione di vita ormai giace.
Tempo ha consumato.
Ultimo avviso
da consegnare ancor ha
nel silenzioso urlo del suo fulmineo sguardo.
Longevo comignolo (2012)
(Lucrezia Sansolino)
Scruto ogni volta
pare cadere...
cade e non cade
lo provoca intorno
molesto il vento.
A collana
un fil di ferro
di gemiti e sudore
ancorato lo tiene
in attesa
che risalga
con la vampa
di quelle mani...
...calore di casa.
Ma vana è l'attesa
la fiamma sospesa...
...o sparita di vita
il sospiro che avvampa!?
Santa Chiara del mio paese (2012)
(Lucrezia Sansolino)
Di monastero una volta
l'antico nome a serrata cappella
e muta torre perdura
designazioni varie al resto
fu scuola fu carcere
e poi di miseri un riparo
e fu e fu...
murato il tempo navigato
e di visioni ammantate
luci son le pietre.
Son là resistono
non sbiancano
a sguardi pronti
dichiarano
grandezze e dolori
di vita guadata.
Finestre e finestrelle
occhi di spiriti benevoli
ci commiserano...
Di pregio inghirlandata
una piccolina
strizza al passante
un'idea più antica
...emblema di essenza salvata...
La Chiesa del Cuor di Gesù /Chiesa dell'Addolorata (2010)
(Lucrezia Sansolino)
Don DoN DAN
qual è il campanile!?!
Dei quattro ormai sempre lo stesso!
A ravvisar uditi tesi
ognuno il suo piglio un tempo!
Andar per Chiasso Carità
un portone ormai parete.
Intorno l'attesa canta
vissuti nell'eco rimasti.
Identica sonorità
d'intima vibrazione
il risuonare e...ritrovare
quel che anima proietta.
L'albeggiare era la sua ora
prima messa mattutina
batteva il campanile in sordina
il portone apriva
poi trasporto ardeva...
spugnoso rosso velluto
il dominio e su in alto
rotonde grate
fantasmi di donne andate.
Effluvi di passato con l'odore
miscuglio di candela e fiore
alla frescura sfaldava
e vicolo inondava...
Sonoro tono
incombe incalza
ma non più di quelle
del Cuor di Gesù di Monacelle!
Mandorlo in fiore (2010)
(Lucrezia Sansolino)
Ai primi miti tepori
d'innocente stagione
di nodi moltitudini
monili d'effetto
dell'albero la chioma
trasformano l'aspetto.
Floreali gemme
a grado a grado
a schiudersi
esortate
e penetrate
dai tentacoli
del luminoso fiore.
D'odorosi petali
velluto
mostrano il biancore.
Giocondo fremito
gradevole aroma
intorno sparge.
Del tiranno inverno
torture assecondate
e nebbie
e freddi
furie di venti
...lo strazio
ormai smemora.
Come creatura umana
d'ostinata volontà
di frutti donar
nella calda terra
intatta anima ...conserva!
Che fine ha fatto la "SPECCHIE"(cumulo di pietre e sassi) (2010)
(Lucrezia Sansolino)
Tra ciliegi e peschi
montagna di sassi
la "SPECCHIE"
ossa di terra
raccolti segni
di secolari fatiche...
D'infanzia giocosa, mio trastullo.
Da roseto agghindata
aroma d'essenza
da tratturo, s'avvertiva.
Intrecciati spini
rovi di dolci more
tana di volpe celava...
Cespugli di biancospino
accoglienza a stagione
di piumati al nido
e d'asparagi festoni
spuntar al sole...
Dare la scalata sul picco
compiacermi
...considerare intorno
argentei membruti
a difesa dei teneri succosi frutteti...
Sparuto trillo orma ridesta
di silente viandante
...è tordo migrante!
Intorno ghiaiosa livellata terra...
D'antichi fusti
deserto
E, sguardo attirato...
in secchio di plastica
abbandonato
impazzito alveare.
Effigi del mio paese (2011)
(Lucrezia Sansolino)
Frontale dorato di rosso macchiato
e dove finisce
linea di tramonto il mio paese
scruto tra brezza estiva
a ritrovar sembianze lontane
di istanti ormai alterati...
Intorno fragranza s'effonde
col suon dell'ora che giunge
a coscienza delizia
fin all'ultimo colpo.
E tra palazzi e antenne
eppure sì, son lì!
Si difendono
sempre più muti
rizzandosi gemono
ormai poco influenti
e, ancora lo discernono
lo fanno unico
riconoscibile da lontano.
E' Casamassima! Ecco i suoi Campanili!
D'antichi sudori (2011)
(Lucrezia Sansolino)
Rastrelli e zappa
di traini ruote perse
e pompa per zolfo...
ora solo storia
d'antichi sudori
e disfatte speranze...
e sbatte a quel muro
coperto d'azzurra calcina
casacca contadina
al cuore lacerata...
Quale l'evento che l'ha dimenticata!?!
E, pur il sole su di lei ristora.
Chiesetta rupestre (2010)
(Lucrezia Sansolino)
A cornice di selvatico roseto
tra fronde fruscianti
lontanissimo belare
d'ora solitaria...
di frotte di fedeli
solo un dì
segno di cronaca riaffiora
...convulso vociare
in quell'agro
di convenuti a festeggiare...
sacro e profano l'impasto
canti, preghiere e auspici
tra solenne cerimonia
con occhi di memoria.
Alla Chiesetta di San Lorenzo (2012)
(Lucrezia Sansolino )
Verso la rinfrancata chiesetta
che bianca calce imbeletta
testimone d'anelata festa
zigzagante bici s'affretta.
Fragranti girandole nella via
bianca rosata moltitudine
di petali impazienti nella brezza.
E prima che il sole le maturi
e rotonde e rosse le pitturi
bacche nascoste nel verdeggiare
occhi beati vanno a mirare.
Raffinati con segreti suoni
si palesano deliziosi sapori
e nell'etere s'accordano
con festosi intrecci di voli.
Solitaria masseria (2011)
(Sansolino Lucrezia 2011)
A contesa col verde
d'ulivi e mandorli...
Ancora, a far casa
pietre ordinate.
Ci abita il vento,
scrosta l'intonaco
esce a narrare
con lingua di tempo.
E, negli echi
segni lasciati
di stalle, di pozzo
di focolare, sterile ormai...
...arrugginiti chiodati
assi ai muri, reperti
di riti domestici
reliquie terraglie...
Cigola il secchio bucato.
E'il vento...ritorna.
Antichi Ulivi (2012)
(Lucrezia Sansolino)
A lume di luna
balzani mostri
a chiarore d'alba
tarlati tronchi.
Rade sparse chiome
argenrtee coriacee
bacche mutanti difendono
da verde rimpiazzo.
Si fema il contadino
protuberanze libere
nodose sue mani
a contorni
rami a spire
amabili fremiti
spalmano.
-Ancora quest'anno!
Sicuro raccolto
paziente lavoro.
Ecco! Nostalgica umidità
in tenero sguardo
ricordo balena...
Corpi ricurvi
mani intorpidite
nel tempo lontane
alla fatica resistenti
a non perdene
... una...
dell'agreste lavoro!
I bimbi di volgo, una volta(2009)
Dai racconti di nonno...
(Lucrezia Sansolino)
Afflitti o ridenti
schietti schiamazzi
di lagrima d'olio
anche a pane indurito
contentar morsi
di sapiente pazienza
in abiti riadattati a toppe
e logori canzari...
Con santini presi alla chiesa
costruir fortini i piccini
...i birboni al pomeriggio
scalzi a fiumana
già a primavera
in "Mezze o Larghe"
irosi straripanti spassi
da impettiti snobbati
a dura vita approntati.
Di lor ingenua bellezza
stracci in pupe di pezza
bimbe a casa a mutare
pizzi e ricami a "studiare"...
Rassettate e serene
a sogni modesti
di vita alla buona
di fatica "patrona".
( Mezze o larghe-la piazza)
L'estati d'arsura (2009)
Dai racconti di nonno...
(Lucrezia Sansolino)
Ecco, l'odor di pioggia!
Nell'aria avverte
illusorio aroma
di antico affanno il segno
veterano chiosatore.
- Come manna s' aspettava
nel vento s'annusava
..al cielo gli occhi!
E falso allarme
d'assetato ceto
svilente supplizio.
-E poi veniva
di frescura l'alito
di folate l'impulso...
Tattiche in ciel
cinereo allerta
ferrigne nubi
indeciso attacco.
A massa scugnizzi
a preghiere vituperi...
in strada formarsi
....a scuola di vita.
Violento
rovescio odore
ubriacava il volgo cuore.
Dei dotati palazzi
a colmar i pozzi
a miseri discerpi
mastelli, bacili,
secchi e..."zzole"...
Tace il veterano
sol al ciel confida
in mestizia muta
l'esteso sospiro.
La Fiera di Santa Croce, 3 maggio,una volta... (2011)
(Lucrezia Sansolino)
Già all'alba gran frenesia
banchi banchetti e mercanzia
in trattative folla s'affanna
nonno e bimba in ressa tiranna.
A"Largo Padula" zoo domestico
per un giorno dislocato
sfaccendati a curiosare
tanta l'ansia d'approdare.
Di rossi nastri a treccine
vanitosa si combiace
ma attratto suo stupore
da berretto e simil fiocchi
su calati oblunghi orecchi
tra pecore e capretti conigli e galletti
c'era un ciuco in attesa...
Proclama bimbetta sorpresa
-E' Lucignolo del mio libro!
No, è un'asina poverina
in sosta da primamattina.
-Carolina!?- la chiama e si gira
carezza al muso e... la mira.
Sguardo al nonno, supplicante
che contatta l'ambulante.
Allegria per la via
-Carolina è mia è mia!
Fremiti d'ansia fra i pulcini
tra le mani di piccini
come gatti con gli uccellini.
E, mezzodì arrivato
ad Arco d'orologio
tarda popolo stipato
processione lì onorare
"resto racro" omaggiare
di coriandoli di prato...
...sulle fronti a palloncini
crepitar di quei petali rubini
tra sbarbatelle e birichini...
Le campane tutte a suonare
la bella stagione ad invitare.
Meriggio di maggio (2010)
(Lucrezia Sansolino)
Pei vicoli
azzurri d'antico
nè odi più voci
nè odori più fiuti
...d'oblio
indefinita quiete.
D' infanzia
un ricordo affiora
lì Chiasso Carità!
Sopite le vie nel meriggio
del Rosario
i grani noverava
di voce
un liso suono
devozione intonava.
In stonati ribattiti
comari,figlie e nuore
e piccini....tanti d'ogni età!
Alla meglio
a imbellettato altarino
davanti
adunata di turba
e lumini e rose inebrianti
... appassionata di Santità!
Solo fanciulla in cuor
speranza contemplava.
Per i campi,un tempo (2010)
(Sansolino Lucrezia)
Tra il belar di greggi
l'abbaiar dei cani
i richiami di pastori
dal mento posato al bastoni.
Curvate schiene
tra note di massaro
"t'rnesi" scarsi
a tanto sudare.
Tra pampini fecondi
canti di donne
gaiezza simulata
ad aria beffata.
Alla fatica vite piegate
e l'arsura a saziare
con "fiasca" fugace...
Il gemere dei traini
'nunzia re ritorno
da travaglio al vespro
spossati in volto
tra aromi di cucina
gridi e pianti di piccini.
All'approntare al desinare
il bestiame da governare
le donne, tanto da sbrigare.
Ora muta la campagna
non più greggi e pastori
i braccianti pochi nell'ore
fermo al sole, il trattore.
Com'era bello il mio paese... (2008)
(Lucrezia Sansolino)
Piazza Municipio con monumento e chiesa
era il centro d'ogni impresa
Com'era bello il mio paese!
Gran palazzi di lignaggio ormai passato
tra case di laborioso volgo
da stalla ovile pollaio accompagnato.
Profumo d'orticello al davanzale
che, se c'era il maestrale
copriva i lezzi...del pitale.
Com'era bello il mio paese!
Erano aperte tutte le chiese
dalla funzione all'albeggiare
di campanile il convocare
di devoti e consorelle
"del Cuor diGesù di Monacelle"
s'associavan al ringraziare
per gioie e fatiche coronare.
La prima messa mattutina
poi aprire la bottega e la cantina.
Com'era bello il mio paese!
L'ecchieggiar di mastri d'arte
il brusio delle sartine
e in vicoli di "chianche"
il chiosar sull'uscio
di donne sempre stanche.
A tratti a quei suoni il vestire
clamori giocosi di prima età
a far di strada...comunità..
In queste vie a incontrare
delle stagioni l'incalzare.
Com'era bello il mio paese!
La festa del patrono/a al cuor... richiamo!
Aroma di focaccia e parmigiana.
Dai "forni aperti", per le vie
sapori e odori a definire
il giusto tempo del Signore che governava tutte le ore.
Com'era bello il mio paese!
Vento di Tempo
corrode e trasforma
e il mio paese non ha più età
è solo propaggine di Città.
Festa Patronale, una volta... (2009)
(Lucrezia Sansolino)
Di festività nell'aria
il rintrono
cielo bombarda al mattutino...
Tamburi per via
gaiezza d'avviso per volgo brioso.
Drappeggi di piazza e ricami e festoni
di luminarie al corso sequenza
ardenti di solenne essenza
al passaggio di statua il Protettore
e fedeli a render onore...
Pare, a sguardo devoto, rizzarsi ai clamori
il " Gran Crocefisso" che veglia sui cuori
dei paesani dai fervidi toni
tra tende rosse e dorati festoni
della Chiesa Madre, le navate
d'incenso e cera profumate.
Vespertina massa nostrana
d'ogni parte intorno
a monumenti d'Eroi Caduti
che da bordo ciel
campanili festanti
carezzano godendo
d'arie e melodie
che d'orchestra riverente dona
e l'alitante invola.
Al tempo di quando di festa era la sola
che ogni mente veterana
su note ricordi intona:
sulla piazza lo "stellone"
azzimati sotto lo "struscio"
inamidate camicie in doppiopetto
di lavanda e brillantina...
Sapori e combinati odori
zucchero filato e fumi di brace
fresco sedano a provolone
e pirotecnici con spumone
al tavolin serviti...
Raduno d'affetti
a dedizion di Santo
cinger tribudio.
Di Piazza Municipio (ora Aldo Moro) (2010)
(Lucrezia Sansolino)
Rintocchi di tarda sera
d'Orologio in Torre
da "Purgatorio" di contro
sentinella attenta
a bifora s'affaccia
Luna campanara
consegna accetta da silente altezza.
Marziale il piglio
al suon di brezza
solerte da Municipio
bandiera fa cenno.
Al tardo cupo
oziati sguardi richiama
ridenti non cedono
su scale di sacrato
a vender vitaioli
...giovincelli fumi.
Ordinaria estate
di sfiorita età
una rimembranza...
Come culla la piazza
dai reconditi angoli
accoglie e cura
vortici risonanti
di spiriti andanti
spirali d'echi
d'iscindibile passato.
Cartolina di Casamassima (2012)
(Sansolino Lucrezia)
Cartolina antica di paese
e torno al passato
di cui il buono è profanato.
D'entità ormai carente
in ogni sguardo per le vie
d'atmosfera pavida risonanza...
case membra di persone
s'ode la televisione
...cucina, di stoviglie rumoreggiare
e, si "ciatta" per incontrare.
Rivedo ad occhi chiusi
la piazza piena
di odori in abiti vissuti
e porte aperte
ricamate di colori...
riascolto antichi sapori
e birbanti schiamazzi per le vie...
Vecchia ridente cartolina
con la piazza focolare
e chiesa calda alla bisogna...
Parla questa cartolina
con l'orologio in torre...
Il paese si " modernizza"
...addio vecchi portali
addio infissi e travi
addio di pietra i gradini
bianche "chianche"
tappeti di memorie.
C'era un giardino o un orto!?
No, palazzine e strade rotte
lì un teatro-danza?!
No, appartamenti d'usanza...
perdiamo i connotati
perdiamo i nostri costumi
di chi la colpa di stantìo sopore!?
IL Presepio delle monache...(2012)
(Lucrezia Sansolino)
S'andava alla chiesa delle Monache
quelle con sul capo "bianche ali"...
La cripta s'apriva d'occasione
'che di Natale avea l'odore.
Singolare adunata
d'incontro nostrano
al Presepio a cospetto
movimento al suon
figurava,incantava
calore a dolcezza.
Alla grotta attese
le statue nel giro
e grandi e piccini
a mirar l'arrivo.
Innovata tradizione
d'intensa devozione...
Un Bambinello in culla
con la suora accanto...
Attenti a non svegliarlo!
Col soldino ceduto
al carion l'avvio
tutti in muta attesa
che al suon, sorpresa
gioia elargiva ai cuor.
Tenera malinconia
d'antico attimo
odore e sapore
richiamo avverte
in baleno identico
che ricordo attrae.
Al Presepio di nonna Chella (2009)
(Lucrezia Sansolino 2009)
Al Presepio di nonna Chella
a ogni nipote la sua pecorella.
Dall' Immacolata alla Befana
serale adunata quotidiana
scopa scopone condizione
con brioso gran tombolone
aggiunti e congiunti aggregati
tra figli nipoti cugini e cognati.
Ogni dì allo scoccar dell'ore
da Piazza Municipio a via Don Minzone...
per prima,con trepidazione
a spostar la mia Fortunella
quella era la mia pecorella
...dalla montagna alla collina
e poi dal ponte alla cantina.
Alla Befana, tutte alla grotta
e per premio mandarini e ricotta...
Al presepio di nonna Chella
a ogni nipote la sua pecorella.
E, le corse nel cortile
starnazzar delle galline...
E, nell'ovile ad imitare
del gregge il belare
...la nonna ad esortare
fermento a cessare...
...il convivio di fragranza
convertiva quell'usanza.
Al presepio di nonna Chella
a ogni nipote la sua pecorella.
E' caduta la luna (2012)
(Lucrezia Sansolino)
Da tanto ci osserva
ora basta s'è stancata.
E' caduta la luna
sul mio paese sconsolata
più non comprende
chi "cancellando" trasforma
segni e memorie
cosa c'è di tipico ancora!?
Lei vuole salvarlo
nel cielo fissarlo
e poi serbarlo
a chi in su guardando
rievocherà
di sacrifici ed amore
in segni riposti.
E' caduta la Luna!
S'aggira per le strade
raccoglie vissuti...
le pietre parlano
lei sa ascoltarle...
in una crepa d'asfalto
gravemente inciampa
e si sfalda.
E' caduta la LUNA!
Haiku
di Lucrezia S.
Luci inerti
ad aria silente
il blu accoglie.
Ed ecco...
(lucrezia sansolino 2020)
Ed ecco
dopo "chianche" di sudore
l'azzurro di luce
in fondo
e anime in devozione
su tele
a fermar emozioni....
E son pennellate
di calori lontani
di un perduto passato
un vivido persistere
fissato in memoria.