Casamassima

GONFALONE:

Il Comune di Casamassima ha sul Gonfalone in uso nelle cerimonie ufficiali lo stemma approvato nel 1932 e riconosciuto dal Capo del Governo nel 1936. Questo è formato da uno scudo con sfondo azzurro con al centro una torre d’argento merlata, sormontata da una corona e corredato di due rami di alloro e di quercia, è in uso dal ‘500 e risalente al periodo aragonese, quando il Feudo di Casamassima dipendeva dalla Contea di Conversano, oppure rappresenta una delle antiche torri della mura che racchiudevano il borgo. Lo stemma si rifà a quello antico su una lastra in pietra, visibile sull’antica Casa Comunale in Piazza del Popolo.

Notizie Geografiche :

Il comune di Casamassima è una cittadina in provincia di Bari , di circa 20000 abitanti-residenti ,a circa 18 chilometri a sud della città di Bari, percorso dalla Statale 100 (Bari –Taranto ) e dalla statale 172 “per i trulli” ; Casamassima rappresenta un importante nodo stradale data la confluenza di altre strade provinciali e con la vicina autostrada A14, una posizione strategica per raggiungere il capoluogo ed altre importanti località turistiche. La posizione geografica è Latitudine 40° 57’ Nord e Longitudine 16° 55’ Est.

Il territorio di Casamassima, che occupa una superficie di 7.741 ettari, si estende su un paesaggio collinare, a 223 mt sul livello del mare, corrispondente all’estremità naturale della Murgia Barese, con prevalenza di terreni calcareo-argillosi, e stratificazioni calcaree del periodo Cretacico.Caratteristica e di grande interesse naturalistico, sul territorio di Casamassima, è la Lama San Giorgio, estesa per circa 10 ettari; il fondo e gran parte della parete esposta a nord-est della Lama sono occupati da una formazione boschiva, a copertura discontinua, il cui strato arboreo è costituito da varie specie di querce. Il clima è a carattere mediterraneo con piogge autunnali e invernali e scarsa piovosità in primavera ed estate.

ECONOMIA:

La principale risorsa economica di Casamassima è stata per lungo tempo quella agricola , oggi con il raggiungimento di quasi metà della popolazione costituita da immigrati da Bari ed altre realtà, oltre la presenza notevole di Centro Commerciale alll’Ingrosso Il Baricentro, Parco Commerciale Casamassima, Multisala Space, Centro Residenziale Barialto, Università LUM Jean Monnet, ecc. che hanno assunto numerosi lavoratori, si può parlare di un comune ad economia mista. L’agricoltura , che si tende sempre più a riqualificare a livello regionale, consiste prevalentemente nella presenza di oliveti, mandorleti, ciliegeti e vigneti di uva da tavola che hanno sostituito sempre più gli antichi e pregiati vigneti di uva da vino primitivo e mennavacca. Il comune fa parte dell’Ass. Nazionale Città delle Ciliegie, infatti molto pregiata è la Ciliegia Ferrovia, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali.

CENNI STORICI

Da alcune ipotesi di vecchi studiosi locali e storici, si racconta che Casamassima sia stata fondata da un generale romano della famiglia Massimi che nel periodo delle guerre tarantine stazionò con il suo accampamento.Di certo è invece che il primo documento che parli di Casamassima è tratto dal Codice Diplomatico Barese del 962 d.C., durante la dominazione di Bisanzio, nel quale si parla di una comunità già ben organizzata sotto il profilo politico e religioso certamente risalente al VII-VIII-IX secolo durante la dominazione longobarda, ipotesi confermata dagli scavi archeologici effettuati nella chiesa matrice ove è stato rinvenuto un ricco sepolcreto, anche con resti di individui saraceni.Sotto i Normanni ebbe origine il feudo di cui sono note le diverse vicende storiche dal 1179 con il primo feudatario normanno Guido da Venosa. Secondo lo storico-teologo AntonioBeatillo, autore di una Historia di Bari (Napoli, 1637), nel 1195 fu assegnata alla famiglia Massimi o Massimo dall'imperatore Enrico VI di Svevia, con l'obbligo di cambiare il proprio cognome in quello di Casamassima".Umiliata dall'Imperatore Federico II che tolse ai Casamassima il feudo, la città fu restituita ai legittimi proprietari dal figlio il re Corrado IV REX ROMANORUM che stazionava con le sue truppe nel largo di Padula, nel 1252. L’episodio è documentato da una pergamena conservata nell’archivio della Biblioteca di Bari, anche se non specificato che si tratti della nostra località Padula, e viene ricordato dal 1997 nel Corteo Storico Corrado IV di Svevia che si svolge la seconda settimana di ottobre. Nel 1348 Casamassima subì il sacco delle truppe mercenarie filoungheresi, comandate dal capitano di ventura Filippo di Sulz (Malospirito), venute in Italia per punire la regina Giovanna I d’Angiò di Napoli, accusata dell’uccisione del marito Andrea, fratello di Luigi re d’Ungheria. A difesa del territorio, molti cittadini si rifugiarono nella chiesa matrice, e gli uomini dal campanile tentarono di respingere gli assalitori. Questi espugnata la chiesa violentarono e uccisero donne e bambini, mentre il campanile fu incendiato provocando la morte di alcune centinaia di casamasimesi che avevano strenuamente e con atto eroico difesa la città nel nome della Regina Giovanna. L’episodio è minuziosamente raccontato nel Chronicon de rebus in Apulia gestis dal cronista Domenico de Gravina, e costituisce l’atto più sanguinoso ed eroico del popolo casamassimese, raccontato anche questo dalla Pro Loco dal 2018 in una suggestiva rappresentazione scenica di grande impatto emotivo. Nel 1384 faceva parte del Principato di Taranto. Quando, nel 1455, la figlia del principe Orsini di Taranto, Caterina Orsini Del Balzo, sposò Antonio Acquaviva, figlio di Giovanni duca d'Atri, portò in dote il contado di Conversano che comprendeva anche Casamassima. La posizione geografica accattivante, posta al crocevia dell’importante arteria che collegava Roma con Taranto, ha fatto sì che per lunghi secoli il paese è stato alla mercè di vari feudatari che spadroneggiavano nelle nostre contrade tra cui i Brienne, i D’Enghien, i Lussemburgo, gli Orsini e gli Acquaviva d’Aragona devoti ai monarchi aragonesi. Non avendo discendenti l’ultima di questa famiglia, donna Vincenza,fu devoluta al fisco napoletano che mise il feudo all’asta. Nel 1609 fu comprata dal portoghese Miguel Vaaz De Andrade, conosciuto come Conte di Mola, ricchissimo commerciante di grano ebreo sefardita, che fuggito con i suoi fratelli durante l’Inquisizione spagnola, si rifugiò a Napoli, città sempre tollerante, edentrò nelle grazie dell’allora vicerè Lemos, vivendo in un magnifico palazzo in via Toledo, acquistando molti territori pugliesi coltivati a grano, e acquisendo successivamente il titolo di duca di Casamassima, della quale furono feudatari sino all’ultimo erede. Nel territorio di Casamassima nel 1615 costruì un casale con 87 case per dei profughi serbi che denominò Casa Vaaz e poi Casal San Michele nel 1619. Quindi il feudo passò nel 1667 ai De Ponte di Napoli, imparentati negli ultimi tempi con Nicola Caracciolo di Vietri di Potenza, e da questi tenuta fino agli inizi dell' 800 quando, nel 1806, Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, abolisce la feudalità in tutto il Reame. Anche la costruzione di imponenti edifici religiosi nel Borgo e il numero infinito di iscrizioni lapidee delle più varie origini, significati e appartenenze, ne sottolinea l’importanza che lo stesso ha avuto nel corso dei secoli.Il XIX e XX sono caratterizzati dall’ampliamento urbanistico fuori le mura del borgo dominato dalla presenza di edifici dell’alta borghesia, soprattutto di origine campana, arricchitasi con l’acquisizione di fondi agricoli di notevole estensione appartenenti soprattutto al capitolo della Collegiata e al grande monastero soppresso di Santa Chiara.

UOMINI ILLUSTRI

Conte Guido da Venosa (sec. XII) – Primo Feudatario di Casamassima

Romualdo Grisone (1309) Nativo di Casamassima, divenne Arcivescovo di Bari dal 1280 al 1309. Fu benemerito per tutti i privilegi concessi alla Chiesa Collegiata di Casamassima.

Nobildonna Dorotea Acquaviva d’Aragona (sec.XVI) – Morta nel 1574, fondatrice per testamento dell’Orfanatrofio di Santa Maria delle Abbandonate, realizzato dal fratello Antonio e trasformato in Monastero di Clausura di Santa Chiara nel 1660 dall’Arcivescovo Sersale, soppresso nell’’800 con l’Unità d’Italia.

Antonio Acquaviva d’Aragona (1535-1598) – Feudatario di Casamassima dal 1578. Dopo la costruzione dell’Orfanatrofio di santa Maria delle Abbandonate per volontà testamentaria della sorella Dorotea, fondò nel 1595 il Convento dei frati Francescani Minori Osservanti di sant’Antonio con l’annessa Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nella quale sono conservate le spoglie.

Duca Miguel Vaaz de Andrade(sec. XVII) – Feudatario di Casamassima - Ricchissimo mercante ebreo sefardita di origine portoghese, rifugiato a Napoli con i fratelli nel 1580 durante l’Inquisizione spagnola, dove visse entrando nelle grazie del vicerè Conte Lemos in un favoloso palazzo su via Toledo, acquistando innumerevoli terreni coltivati a grano soprattutto in Puglia, tra cui Casamassima nel 1609, diventandone feudatario e duca, Mola nel 1612, diventandone Conte, Sannicandro, Rutigliano, ecc. e costruendo nel 1615 nel territorio di Casamassima un nuovo paese per 90 famiglie serbe a suo servizio per la

coltivazione dei campi, che chiamò prima Casa Vaaz e poi nel 1619 Casal San Michele. Il feudo fu tramandato ai suoi eredi per oltre mezzo secolo.

Barone Antonio De Ponte di Napoli (sec. XVII) – Feudatario di Casamassima – Magistrato del Foro Napoletano, fu capostipite della gloriosa famiglia che per 120 anni fu feudatariadi Casamassima e di Casal San Michele, dove ha ricostruito il castello.

Sacerdote Domenico Parente (sec. XVIII) – Fu un grande mecenate e costruì la Chiesa del Purgatorio nel 1721

Sacerdote Domenico Console (sec. XVIII) –

Gaetano Latilla – (Bari 1711-Napoli 1788) - Compositore – Nato a Bari dalla prestigiosa e antica famiglia casamassimese. Da bambino fu cantore di voci bianche nella Cattedrale di San Sabino a Bari. Nel 1726 si trasferì a Napoli per studiare musica nel Conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana, rimanendo nella città sino alla morte, quale valente compositore di opere buffe, conosciuto ed apprezzato anche a Roma, Venezia, assumendo vari incarichi. La sua opera buffa più famosa è La finta Cameriera, nella quale appare il personaggio di Don Calascione, che ha ispirato anche la attuale maschera casamassimese . E’ annoverato tra i principali compositori dell’Opera Buffa Napoletana, del quale nella città partenopea vengono ancora oggi portate in scena alcune opere. E’ zio del musicista Niccolò Piccinni . Nel Borgo Antico di Casamassima, sorge l’antico Palazzo Latilla di famiglia.

Angelo Michele Pesce (1800-1878) – Architetto laureato a Napoli, nel 1841 progettò l’attuale Porta Orologio, simbolo di Casamassima, ristrutturando la vecchia Porta dei Molini e ampliandola con la torre. Altra pregevole opera è l’ingresso monumentale del Cimitero Comunale con granparte del porticato interno, e altre opere in stile neoclassico.

Ascanio Amenduni(1833-1920) – Architetto, discendente di una delle più antiche e signorili famiglie, definito di “multiforme ingegno”. Si laureò a Napoli nel 1856, e ha lasciato una notevole impronta sull’urbanistica di Casamassima nella costruzione dei nuovi quartieri, oltre la progettazione di case e ville, nonché del nuovo Palazzo Municipale. Fuori Casamassima, a Sammichele ha progettato la Torre dell’Orologio e restaurato il Castello De Ponte-Caracciolo nelle attuali forme. Amante della musica, seguì la Banda Musicale Comunale rendendola una delle più prestigiose di Puglia. Fu Sindaco di Casamassima dal 1875 al 1879.

Harand Nazariantz(1886-1962) – Poeta Armeno – Nato ad Istambul, qui aveva sposato nel 1913 Maddalena De Cosmis di Casamassima. In seguito alla persecuzione turca, esule, si rifugiò in Italia, esprimendo nella sua poetica il dolore universale e la nostalgia per la patria lontana che lo accompagnò per tutta la vita. Nel 1953 fu candidato al Premio Nobel per la Letteratura . La seconda compagna Maria Lucarelli, anch’essa di Casamassima, per cui visse per alcuni anni nella nostra cittadina in una casa modesta del Borgo Antico in via Farini . Una lapide sul Palazzo Municipale ne ricorda la memoria, ricevendo annualmente la visita di una delegazione armena nell’anniversario della morte.

Enzo Fiermonte(1908- Roma 1993) – Nato da Donato e Lucrezia Nanna, lascia giovanissimo la famiglia per dedicarsi alla carriera pugilistica, ottenendo numerose vittorie in diverse parti del mondo e numerosi titoli nazionali e internazionali. La carriera fu bloccata dal matrimonio con la miliardaria americana Madeleine Aster, che durò dal 1933 al 1938. Tornato in Italia, il suo fisico prestante gli favorì la carriera di attore, recitando in moltissimi film (oltre 100) anche con registi prestigiosi, tra cui Luchino Visconti, anche se con ruoli secondari, ad eccezione del film “Fra Diavolo” di Luigi Zampa in cui fu protagonista.

Paolo Saracino – (1871-1953) – Scultore – Esperto ed abilissimo nella lavorazione della pietra, creò nel tempo dei veri capolavori che si possono ammirare in opere di architettura civile, religiosa e funeraria, di notevole espressione ed eleganza stilistica che lo avvicinano al Liberty. Di straordinaria bellezza sono in particolar modo i due palazzi su Corso san Sabino e su …ricchi di elementi decorativi che adornano le facciate, le finestre ogivali, bifore e archetti, che riprendono anche il mondo vegetale e animale, oltre che originali figure apotropaiche, elementi che compaiono anche in alcuni capitelli della Chiesa Santa Croce. Altro capolavoro è la cappella funeraria del Barone De Ruggero nel Cimitero Comunale.

Don Donato Nonna – (1880-1971) – Canonico, storiografo, primicerio, missionario in Algeria, professore nei Seminari Maggiori, pubblicò il primo libro su Casamassima nel 1951 “Note storiche su Casamassima 1179-1818” .

Mons. Sante Montanaro (Casamassima 1916-2011) – Per gli studi ecclesiastici frequentò la Pontificia Facoltà Teologica di Posillipo (Napoli) e le Pontificie Università Gregoriana e Lateranense di Roma; per gli studi profani, fu allievo nella Università di Roma La Sapienza e nell’università di Firenze; completò la sua preparazione culturale con gli studi di Paleografia, Diplomatica e Archivistica nell’Archivio di Stato di Roma e in quello del Vaticano dove fu insignito di numerosi e prestigiosi incarichi . Viveva a Roma e in estate e nel periodo natalizio rientrava a Casamassima dove era attivo sul piano socio-culturale collaborando soprattutto con l’Archeoclub e la Pro Loco. Assistente Ecclesiastico dell’Associazione Artistico-Operaia di Roma con la quale istituisce un Premio per l’Arte Contemporanea a Casamassima. Tra le numerose opere scritte va menzionata soprattutto “Casamassima nella Storia dei Tempi”, una minuziosa documentazione in 4 volumi sulla storia della nostra cittadina. Dalla ricca donazione al Comune di Casamassima di libri, molti dei quali testi rari antichi e unici, è stata istituita in compartecipazione con gli eredi una Fondazione Mons. Sante Montanaro” che comprende anche una pinacoteca, con sede in Palazzo Monacelle.